Di Alessio Galati
Quest’anno
ricorre il decimo anniversario del trapasso di Pietro Ubaldi. Abbiamo voluto
cogliere questa importante occasione per pubblicare le ultime parole
pronunciate da Ubaldi poco prima di spirare e registrate dalla figlia. Sono
parole da meditare perché pronunciate mentre lo sguardo del morente spaziava
già nell’aldilà. Per questa ragione la quarta parte dell’articolo di Dante
Gavioli, “Reincarnazione, una realtà”, uscirà nel prossimo numero.
Un
breve articolo dell’Ing. Mario Pincherle, noto studioso di scienze spirituali,
dal titolo “La gente non sa cosa sia la morte” apparso sul periodico “L’Aurora”
nel 1980, m’induce per il suo fine morale e commovente contenuto a rendere nota
una primizia assoluta del pensiero di Pietro Ubaldi su questo tragico argomento
della nostra vita terrena: le ultime sue parole in punto di morte. Esse
costituiscono il risultato vissuto e finale di tutta la sua vita di pensiero e
di passione, l’apodittica conclusione di tutta la sua Opera profondamente
cristiana.
Ho
portato dal Brasile la bobina registrata con la sua voce mentre egli era
degente in un ospedale di S. Vincente in attesa della morte liberatrice, per
farla conoscere, come mi era stato raccomandato, al momento opportuno. In
singolare coincidenza con l’articolo suddetto che solo ora ho avuto l’occasione
di leggere, quest’anno ricorrerà il10° Anniversario della morte di Pietro
Ubaldi (29 Febbraio 1972), e questo mi sembra il segnale atteso per onorare la
memoria divulgando l’esperienza di un’anima giunta al cospetto di Dio.
L’articolo
in questione riferisce un caso doloroso: la morte dell’unico giovanissimo e
amatissimo figlio del Sig. Luigi Clementi, amico dell’Ubaldi e del Pincherle,
il quale invocando la morte scrive all’Ubaldi per chiedere conforto e aiuto al
suo disperato dolore. La risposta di Ubaldi, riportata dall’articolo, è parte
integrante delle sue ultime e più profonde esperienze in armonia con la sua
Opera che è opera di resurrezione. La lettera in sostanza parla di un pensiero
“extra cerebrale” a conferma della sopravvivenza dello spirito che egli osserva
e studia su se stesso nonostante la decadenza fisiologica del corpo. “Invecchio
e non muoio, esperienza sublime!” già ebbe a scrivere agli inizi dell’Opera. La
lettera conclude: “La gente non sa cosa sia la morte”… “La morte non esiste, è
solo un cambiamento di ambiente e modo di vivere”.
Quando
nel ’70 dopo diciotto anni di separazione, mi recai in Brasile sapendolo alla
fine dell’opera e della sua vita stessa come da lui predetto, mi trovai
naturalmente di fronte un Ubaldi fisicamente finito, curvo, stanco, ma di una
vivacità di spirito incredibile che quasi mi faceva intravedere nel suo posto
un giovane dalle magnifiche fattezze. Non ero nuovo a questa immagine che in
Italia riportavo di lui dopo ogni nostro incontro quasi da restarne poi, per
così dire, deluso che non vi corrispondesse esteticamente; ma questa volta la
visione si sovrapponeva immediatamente ad una triste ed indesiderabile realtà
di fatto. Possiamo allora chiederci: semplice fenomeno di reazione e
suggestione o anche reale visione, sia pure relativa e contingente, di una
giovinezza e bellezza interiore e eterna che il suo spirito emanava? Il
discorso è certo relativo allo spirito che possediamo, ma le nostre
idealizzazioni estetiche non risponderanno forse anche a qualche realtà
metafisica e futura? Non usiamo forse nel nostro linguaggio e nei nostri
reciproci rapporti di convivenza, delle similitudini belle e brutte che
togliamo da qualche regno della Natura per caratterizzare lo spirito di un
individuo? Poesia e verità, direbbe Goethe. Un fatto comunque è certo
nell’orrore istintivo che abbiamo per la corruzione e caducità delle forme di
cui il nostro spirito si riveste: che è precisamente la morte a confermarci la
sopravvivenza del nostro spirito con lo spezzare continuamente le forme
relative che vi si adeguano ma che vorremmo fossero eterne per un principio
stesso di “creazione” cui partecipiamo a immagine e somiglianza di Dio nostro
“Padre”, ma che non è, quindi, soltanto quello prestabilito e voluto da Lui, ma
anche nostro. E come, diversamente, potremmo avere coscienza del divenire
mutevole del mondo se così non fosse? Sarebbe, se una esistenza simile fosse
possibile, un mondo immobile, assoluto, assurdo, senza ideali e speranze e,
dato quello che relativamente è, un inferno eterno. In verità, checché si possa
averne detto, nessuno ha mai realmente amato questo mondo per esservisi trovato
perfettamente a suo agio, si ama solo la vita in se stessa nel suo fluire e
rinnovarsi perenne. Questo non è il mondo dei vivi ma dei morti (Luca IX, 60)
in reale attesa della loro resurrezione. Così la morte sembra dirci: “Guarda il
mondo in cui sei per tua esperienza e giudizio, esso è tuo quale l’hai voluto
perché a nessuno è dato di fare esperienze non richieste e meritate. E ora
dimmi se ti aggrada per quello che non avresti mai voluto vi fosse”. Nel volume
“Dio e universo” di Ubaldi sono mirabilmente spiegate le ragioni teologiche
della morte, e in “Evoluzione e vangelo” il sistema per vincerla.
Si può
ben capire tuttavia che dopo trenta anni di amicizia, di ricordi, di fitta
corrispondenza, l’idea di ripartire per non più rivederlo era per me, morte o
non morte, tutt’altro che accettabile, e quando ricevetti l’annuncio del
decesso di questo mio vero “padre spirituale” fu un crollo morale che mi
trascinai lungamente sentendomi solo e abbandonato. Ma una sera dello stesso
anno, qualche giorno prima di ripartire per il Brasile per deporre una corona
di fiori in nome degli amici e una lapide sulla sua tomba, mentre pensavo con
tristezza al vuoto che avrei trovato, mi sentii improvvisamente dire nell’udito
psichico con voce chiara ed inconfondibile: “Ma io non sono morto!”
Non mi
dilungo di più e cedo la parola a Pietro Ubaldi. Sono le sue ultime parole poco
tempo prima di rendere l’anima a Dio che qui in terra sembra oggi averci
abbandonato. Sono state registrate dalla figlia Agnese anch’essa deceduta pochi
anni dopo e il cui nome voglio qui ricordare. Dovevano far parte di un terzo
volume a completamento di due precedenti intitolati “Pensamentos” (Riflessioni)
in cui egli osserva l’azione provvidenziale della legge di Dio in alcuni casi
positivi e negativi vissuti da persone a lui vicine. Sino all’ultimo delle sue
forze ha voluto pensare alla sua Opera per il bene dell’umanità. I puntini di sospensione
sono dovuti alla commozione e alle pause forzate per l’affanno che l’opprimeva.
“Questa
volta parleremo della Legge, argomento supremo… direi schiacciante per le mie
forze, però ne parlerò in termini semplici, tra amici… Mi riesce più facile parlarne
questa volta per il fatto che la Legge in questo caso io l’ho vista lavorare,
come si direbbe, sulla mia pelle, cioè, addosso a me!, del cui fatto ora
cercherò di compiere una esatta analisi… che non sto compiendo fantasie e
perdendomi in teorie perché non sono pazzo. Lo prova il fatto che questa
analisi io la sto compiendo con la massima accuratezza, cercando di sviscerarne
il più profondo significato per capire il mondo immerso che sta dietro di
questo fatto. Eccomi dunque a narrarvi che cos’è avvenuto.
Io
mi trovo ammalatoin letto, da un mese, con varie complicazioni. Essendomi
impossibile di scrivere non sapevo come esprimere le mie idee. Devo qui far
notare un fatto: come venivano queste idee?.. La malattia mi dava una
sonnolenza profonda e un esaurimento fisico… notevole. Ora, in queste
condizioni, è avvenuto che la parte fisica del mio organismo si è indebolita in
modo estremo. Avendo la fortuna di avere accanto tutte le cure possibili e persone
di piena fiducia che mi trattavano con amore, io ho voluto abbandonarmi
completamente a loro e dimenticare tutte le preoccupazioni e i pensieri di
questo mondo. È avvenuta così una graduale eliminazione di essi e si è spento
quel focolaio di pensieri, preoccupazioni, paure, ecc. che sogliono empire il
cervello umano allo stato di veglia. Io mi son trovato, così, con la mente
inerte nel vuoto. Ma quale mente?.. Intendo la mente cerebrale, quella che
contiene tutti gli affari umani, le cose di questo mondo. Tutto questo mondo è
scomparso… il mio cervello si è liberato e si è messo in stato di riposo anche
lui insieme all’organismo umano di cui esso fa parte. Dunque, tutta la parte
fisica… organica, compreso il cerebro, è stata messa fuori causa e, eliminata la
mia personalità, eliminata questa parte umana, si è trovata inerte e nel vuoto.
Ora,
che c’era in questo inerte e in questo vuoto? Guardiamo un po’: in questo stato
di abbandono e di inerzia, io non mi sono sentito affatto inerte; é venuto
fuori un altro mondo, il mondo delle idee. La mia mente ha cominciato a
pensare…: ma, qui stanno succedendo delle cose attorno a me, io le vedo, le
osservo, le capisco… Che cosa vogliono fare tutte queste cose?.. Queste cose si
muovono, vanno da una direzione ad un’altra, dunque c’è un fine ch’esse
vogliono raggiungere. C’è una mente che le dirige e, dunque, questi fatti mi
rivelano un pensiero e, io in questa pace… in questo vuoto… io devo scoprire
quale è questo pensiero che sta dietro questo fatto, questi fatti. Ecco la
chiave del mistero: scoprire!… voglio vedere! voglio sapere! questa è la cosa
che più mi interessa. E così ho cominciato ad osservare… e qui non posso fare
l’analisi di ogni fatto minuto ma… ho già notato la tecnica del mio metodo di
lavoro. E adesso che ho spiegato il metodo del mio lavoro, analizziamo il
fatto. Che cosa è avvenuto?..
Circa
un mese fa mi sono ammalato leggermente, poi sempre più gravemente fino a
trovarmi oggi in una stanchezza profonda con gli effetti che abbiamo ora
raccontato. Che cosa ha fatto la Legge in queste condizioni?.. Osserviamo il
lavoro delle sue mani e cerchiamo di capire perché l’ha fatto e che cosa
significa e dove vuole portarmi. Prima di tutto…, fatto stranissimo,
inverosimile, ha fatto arrivare molti aiuti finanziari prima che io
incominciassi a star male. Dico, aiuti finanziari, non perché io sia povero, ma
perché sostenere il peso immenso di queste malattie restava al di là delle mie
possibilità economiche; e io non avrei potuto sostenere una malattia di questo
genere come spesa. Ora la Legge sapeva che io avevo bisogno di questi mezzi e…
e li ha mandati perché altrimenti non c’era nessun significato ch’essi
arrivassero… imprevedibili!, inverosimili!, da parte… di gente da cui io non
avevo diritto di aspettarmi niente! Primo fatto, passiamo al secondo.
Io
stavo senza medico, un medico che mi visitava di rado, visite di controllo che
non servivano a niente. Pochi giorni prima che io mi ammalassi, esattamente
pochi giorni prima, mi viene presentato un altro medico che abita fisso nella
stessa città dove abito io, vicino alla mia casa, e questo medico viene
incaricato di prender cura di me. Questo medico risultò ottimo, pieno di
attenzioni verso di me in modo che mi fu di grande aiuto… nello sviluppo e
risoluzione della malattia.
Passiamo
all’altro fatto….
In
casa, affidata alle cure della famiglia, noi avevamo una bambina molto rumorosa
la quale sarebbe stata di grande ingombro… durante la mia malattia. Ora, questo
fatto è legato ad un altro: la famiglia di questa bambina stava nella grande
città vicina dove solo era possibile trovare lavoro, e tanto il marito che la
moglie erano tutti impegnati in questo, sicché non potevano assolutamente
prender cura della bambina. Ora ecco il fatto incredibile, inverosimile, che si
verifica di colpo: il marito aveva cercato invano sino allora, con mille
tentativi inutili, di trovare un lavoro qualunque, magari modesto ma che gli
desse per vivere e si arrabattava disperatamente a lavorare lui e la moglie
solo per campare. Ecco che… inaspettatamente… mia figlia parla per caso con un
signore e in mezzo a tante chiacchere gli dice che il marito di questa mia
nipote, della figlia di mia figlia, era disoccupato e cercava lavoro ma che era
un giovane intelligente, pieno di esperienza, avvocato, esperto del mestiere.
Questo signore… che parlava con mia figlia le disse: “Guardi, in questo
momento” – in questo momento dico – “abbiamo bisogno di un aiuto avvocato che
ci risolva un caso complicato. Ce lo mandi, ci mandi questo suo ragazzo”e detto
fatto… il marito di mia nipote andò e cominciò a lavorare. Intelligente, pronto
e competente anche in altre materie che non erano solo quelle dell’avvocato… fu
capace di dare un aiuto ben valido alla soluzione di quel caso di cui gli altri
non erano capaci di uscire… E così incominciò ad esser ben voluto tanto che gli
dissero: “Bene, per il tuo lavoro vuoi un compenso fisso o restare con noi a
stipendio… fisso?”. Il giovane disse: “Voglio restare a stipendio perché ho
bisogno di farmi una posizione”. Ottimo, e restò a stipendio e qui c’è da cader
dalle nuvole perché un ragazzo affannato che… non trova posto da nessuna parte
per anni, faticando e logorandosi per questo senza concludere niente, di colpo,
in un mese, si trova offerta una posizione ottima ad altissimo stipendio il che
gli risolve il problema di tutta la vita. E torniamo alla bambina.
Questo
fatto dell’aver trovato una posizione stabile gli assicura la vita, può
mettersi in una casa fisso, pagando tutto il necessario lui, liberando la
moglie dalla fatica di lavorare, permettendo di accudire alla casa e alla
bambina, ed ecco che la bambina partì da casa mia e andò a casa loro, e io
posso ammalarmi tranquillamente. Anche questo è una cosa incredibile,
insperata, inverosimile! ed è accaduta, e queste cose vanno tutte per lo stesso
verso. Ma c’è un altro fatto, minore ma importante anche questo…:
Poco
prima di ammalarmi, essendo qui stagione calda, avevamo pensato di spostarci
tutti per… l’altopiano vicino dove l’aria è più fresca e più salubre. E stavamo
pronti per partire… io avevo già quasi preparato la valigia, quando il… medico
ci dice: “tardate ancora una settimana per prudenza”. Se il medico non ce lo
avesse detto, noi saremo partiti fiduciosi. Ora, che sarebbe successo se una
forza provvidenziale non ci avesse impedito di partire? Saremmo arrivati in una
casetta di campagna sprovvista delle cose più difficili, complicate, come di
medicine, di comodità ecc. fatta solo per villeggiare… e casa isolata senza
telefono, lontana da ogni medico o perlomeno provvista solo di medici
sconosciuti e provvisori. E cosa avremmo fatto là, perduti in quel deserto,
quando la malattia, come poi realmente ha fatto, avrebbe cominciato a
complicarsi senza fine sino a ridurmi nello stato in cui mi trovo? In quelle
condizioni sarei morto. Che si faceva lì? Mi avrebbero trasportato con
un’ambulanza nella capitale vicina e là, senza conoscenze, non saprei dove
sarei capitato e che trattamento sarebbe stato fatto, tutto a casaccio in mano
di medici sconosciuti. Invece, restando nel paese dove mi trovo, il medico è
vicino, tutti ci conoscono, non ci manca nulla, abbiamo le comodità… gli aiuti,
tutto quello che abbiamo bisogno, e solo cosi è che mi sono potuto salvare
perché ero ridotto ben male… Ora, anche questo fatto viene immesso, nella mente
di quel medico, di aspettare una settimana, quella settimana che ha deciso e
che ha fatto vedere che il male stava aggravandosi. Se quel medico non avesse
pensato quella cosa innocua e indifferente, di nessuna importanza in quel
momento… quale corso diverso avrebbe preso tutta la faccenda?..
…
E qui ho finito di raccontare i dettagli del fatto, ed ora mettiamoli tutti
insieme: ma essi vanno tutti per lo stesso verso! Vogliono fare la stessa cosa
e lo fanno per vie insospettabili!, imprevedibili!,… su cui io non ho fatto
nulla e nessuno dei miei, tutto è automatico, dico automatico!… Cosa significa
automatico? Che io non ho fatto niente e hanno fatto tutto gli altri! Chi gli
altri? Ma nemmeno le persone che mi stanno vicino hanno fatto niente perché non
ne sapevano niente! Sono tutte previsioni di fatti imprevedibili!E tutto ciò è
avvenuto!… Ma qui c’è un pensiero… c’è una volontà! …………..Non posso………….
perché
io questa forza la sento!…………..la tocco!………..mi stringe!…………mi trascina!…………mi
travolge!…………….!!
Ho
dovuto fermarmi un momento per rimettermi dall’emozione. Non faccio teorie.
Questa forza mi salva, mi aiuta, mi fa vedere che cos’è, che cos’è il Sistema,
che cos’è Dio, che cos’è questo altro mondo che il mondo così poco vede,
immerso nel mondo opposto, dall’altro lato. Quanta tenebra….Quanta cecità!…
poveretti….non hanno gli occhi, se li sono schiacciati con le loro mani…..se li
sono schiacciati con le loro mani!… e non possono più vedere… e credono e
inneggiano a cose che stanno alla rovescia, al negativo, e corrono al negativo
per l’ingiù invece che correre al positivo per l’insù………..Ah, che tristezza!….
Dio
aiutami!………………….
Sono
costretto a momenti a fermarmi per riprendermi dall’emozione… Ecco dunque…..che
al polo opposto la Legge, questa immensa bellezza che ora stiamo osservando… è
all’opposto. Lì tutto è positivo, tutto è bontà, tutto è vita, tutto è
giustizia, ordine, bellezza, amore…non so dir di più………….Ebbene questa Legge
ora mi conforta…, è mio Padre che mi sta accanto, è il mio amico fedele…Lo devo
dire per forza!…non è una fantasia!… Ma non abbiamo osservato insieme quei
fatti? ma come interpretare diversamente?….I fatti sono fatti…..e parlano
chiaro….
Ora le
conclusioni che io traggo da questa analisi sono enormi…sono qualcosa di
travolgente!…Ora, io racconto tutto questo che succede a me non per far sapere
i fatti miei ma perché voglio presentare agli occhi del lettore il fatto vivo!
come io l’ho vissuto! perché lo viva anche lui e si renda conto che tesoro
immenso c’è… e che egli può un giorno………arrivare là. Cerchi di avvicinarsi,
come ho già detto, centimetro per centimetro, a questa grande Luce, faccia un
passetto per volta, qualunque sia la fatica che dovrà fare non c’è misura che
possa limitare la grandezza e la bellezza di quello che lui troverà in fondo
alla strada…..
Ora,
osserviamo un altro aspetto del fenomeno… Analizziamo cioè come esso si è
comportato dentro di me, come io l’ho potuto osservare in questo suo
comportamento interiore che riguarda la mia persona…Il fatto è che io sto
vivendo, realmente vivendo… un altro tipo di vita… che non è quello che io ben
conosco e che tutti conoscono e che è quello normale della vita comune di
tutti… Il mio corpo sta da una parte come morto, non lo sento più…La mia mente
è libera di tutte le comuni idee,…tutto il mondo umano che lo riempiva è
ridotto a zero. Se io guardo dentro diversamente… vedo il vuoto, dunque non c’è
più niente… di quel mondo. Io ne sono fuori… e dove sono?… E vivo in un altro
mondo ma vivo davvero! e vivo potentemente! ma quello che è strano, vivo in
un’altra forma di vita che non è quella umana e che io stesso prima non
conoscevo o conoscevo molto vagamente e che ora vivo in pieno… Che è successo
dunque? Che cosa sta avvenendo dentro di me?… Per farmi capire….e far vedere i
risultati di questa mia analisi…io…. bisogna che descriva… il più esattamente
possibile questo nuovo tipo di vita che sto vivendo. Quello umano tutti lo
conoscono e non perdiamo tempo a ripeterlo. Ma questo nuovo tipo di vita,
quello che è meraviglioso, è che non solo è differentissimo da quello umano ma
è così vivo e cosi potente da superarlo… da superarlo in forza vitale in modo
che io non mi sento affatto morto ma mi sento dieci volte più vivo di prima!… È
questo che mi sorprende. E come è fatto questo altro tipo di vita,… Esso…è agli
antipodi, pare l’opposto di tutto quello che è la potenza umana. lo non sono
forte fisicamente, volitivamente, prepotentemente, per lottare. lo non lotto,
tutto viene da sé, tranquillo, automatico, io non devo conquistare nulla, tutto
avviene da sé,…è soppresso tutto l’attrito che pare che accompagni ogni
movimento umano. Prendiamo, anzi analizziamo… questo altro tipo di vita sotto
l’aspetto più attraente, che è quello della nostra gioia o del nostro dolore…
Quali sono le gioie di questa nuova vita?…..
Il
mondo nostro non è capace di immaginarsele. È naturale che stiano agli
antipodi….e chi sta nelle tenebre non può immaginare la gioia di chi sta nella
luce…L’uomo è fatto di un dato tipo biologico proporzionato al suo livello di
evoluzione e non può uscire di colpo da lì, è come voler trasformare un animale
in un altro, una pianta in un’altra. Lui sta bene al suo posto, è proporzionato
alle sue lotte, è costruito per sopportare i suoi dolori, quella è la sua vita
e non può immaginarne altra. Ora, quando gli parliamo di quest’altra vita che
dico io e che il mondo conosce in teoria…in forma astratta e che chiama
Paradiso, chiama felicità eterna, chiama con vari nomi,….si trova ad aver
costruito delle belle teorie, dei castelli mirabili…ma sta lontano dalla realtà
e lo prova i fatti che queste costruzioni stanno nelle nuvole, lontano dalla
realtà concreta e ben dura che è ben diversa, quella del mostro mondo
umano….Qui la vita è un’altra cosa, è lotta, è attrito, è sopraffazione, solo
il vincitore ha ragione, la verità e la giustizia la fa lui e gli altri sono
costretti a sottomettersi, è il regno del padrone e del servo, di chi comanda e
di chi si inginocchia per obbedire…Questo è il nostro triste mondo, e quanto male,
quante tenebre… quanto dolore…il mondo ne rigurgita. Ora possiamo capire
perché, perché è questo il suo livello di evoluzione, e il dolore e il male
sono proporzionati al grado di evoluzione raggiunto e diminuiscono con
l’evoluzione che noi stiamo guadagnando di giorno perché ogni centimetro che
facciamo verso il Sistema noi lo facciamo verso la felicità, essa rappresenta
la liberazione dal dolore….
Guardiamo
ora dal lato opposto… Mi viene in mente una prima osservazione:…È ben naturale
che gli uomini quando cercano di immaginare che cos’è il Paradiso non trovino
altro mezzo che quello di moltiplicare le loro gioie umane al grado più elevato
possibile…ma ciò li porta completamente fuori strada, perché non possono capire
che si tratta di un mondo di natura opposta a loro, che sta agli antipodi per
cui, per capire le gioie di quest’altro mondo, non bisogna moltiplicare quelle
loro, ma distruggerle e fare precisamente l’opposto. Non capiscono che loro
stanno in un mondo negativo e che qui si tratta di un mondo positivo…È così che
si spiega che quando si parla di queste alte cose spirituali e si parla della
gioia immensa della sensazione della presenza di Dio, persino a negare questa
che è la sorgente prima di tutte le gioie, di ogni felicità. Ma anche questo è
logico e si spiega, è secondo la Legge dell’essere così. Perché? Chi sta ad un
dato livello di vita si è costruito secondo un dato tipo biologico, non può
comprendere quello che avviene ad un altro livello di evoluzione ed è costruito
con un’altra forma di tipo biologico. Ecco dunque che tutto si spiega, questa
indifferenza umana. Dico indifferenza perché anche le persone dabbene vedono
che non se la prendono molto a cuore di queste cose. Ma è logico ed è giusto…
perché essi hanno ben altro da fare se vivono in un altro mondo in cui la lotta
non dà tregua e non possono perdere tempo in elucubrazioni filosofiche, perché
all’ultimo, tutte queste cose si riducono a voli sulle nuvole, perché non
afferrano, quell’aspetto positivo, obiettivo, sperimentale… utilitario! come
vuole la vita…che offro io adesso raccontando il mio fatto… La vita non dà
tregua, intendo la vita al livello umano, non permette voli, ozi, fantasie, è
assillante, lotta di ogni giorno, quindi, l’uomo va compreso e perdonato. Non è
un’accusa che io faccio…è una specie di pena che io sento per le sue
condizioni. Ma la vita è così e tutto è organizzato per muoversi in questo
senso.
Ora…
mi si domanderà: perché l’uomo si trova situato nell’ Antisistema? Questa è una
questione che ci porterebbe troppo lontano…Dicevo che non posso entrare in
discussioni che ci portano troppo lontano (1). Passiamo alloranel campo
opposto, quello del Sistema e della Legge. Qui siamo agli antipodi. Chiamo
questo campo “del Sistema e della Legge”, ma vorrei aggiungere anche una parola
molto importante, vorrei chiamarlo anche il campo di Dio. Debbo però… evitare
di introdurre, in questo mio studio, questa parola “Dio”, non per mancanza di
rispetto, perché io mi genufletto commosso ai piedi di questa grande Idea… ma…
devo evitare di introdurla in questo studio per una ragione che ora voglio
spiegare… II concetto di Dio non l’ho fabbricato io, è proprietà delle
filosofie, delle religioni, persino degli atei che Lo negano,… in modo che io
debbo rispettare….questa loro proprietà e i relativi metodi che essi adoperano
nel concepire questa Idea. Difatti… all’idea di Dio…vedo che arrivano per delle
strade già stabilite, per esempio col metodo della fede, e si esige che quella
Idea sia un mistero…Ora, tutto questo non è un fatto disprezzabile, merita
tutto il rispetto. Perché?… Ma perché ha compiuto una funzione immensa!… per le
coscienze del passato e che ha sostenuto per duemila anni, ma li ha sostituiti
nella forma che essi esigevano…. cioè la forza emotiva, sentimentale, mentre noi
qui vogliamo fare uno studio completamente diverso. Ora… ora quella funzione è
stata realmente compiuta e merita ogni rispetto perché quelle coscienze avevano
bisogno di quella forma mentale… perché se li avessimo trattati con la forma
mentale che ora uso nell’esame dei fatti che io porto sopra il laboratorio
della vita per farne un esame analitico scientifico, quelle coscienze non
avrebbero capito nulla. Mi inchino dunque con tutto il rispetto a queste forme,
a questi modi di concepire la Divinità. Però, non posso introdurre questi
metodi nel mio studio perché… porterebbero confusione, nascerebbe subito la
discussione, le opinioni diverse in conflitto e giù condanne… un insieme di
discussioni che io non posso… di cui io non posso tener conto. Eliminiamo
dunque, per amore di pace, e ripeto con infinito rispetto…questo mondo e
limitiamoci… a chiamare… questo ambiente… quello della Legge e del Sistema.
Chiarito questo punto cerchiamo di approfondire la nostra analisi.
Ho
detto che siamo entrati nel terreno del Sistema e dell’ Antisistema. Là è la
Legge… e il Sistema… li vedo come un castello splendente di luce e di tutte le
belle qualità che già ho elencato. In che rapporto mi trovo io con loro?… Io mi
posso paragonare come alla punta di un ago ch’è riuscita ad infilarsi appena
nella porta del castello della Legge, eppure, per quanto minimo, questa punta
di un ago è un contatto. Non ho visto niente, non ho sentito niente di quello
che c’è dentro, ma ho sentito il sapore….del Paradiso che lì trionfa.
Ma
facciamo un altro esempio per meglio capire…la struttura del fenomeno.
Immaginiamo…la Legge ovvero il Sistema o Dio che si voglia, questo detto tra
noi, come un oceano sconfinato…Ed io che cosa sono?…io sto dall’altro Iato…Un
filo sottile mi lega a questo oceano. È un tubo dentro cui passa una goccia
d’acqua…ogni tanto, lentamente, …e io sono una spugna secca assetata che sta
assorbendo questa goccia. Ora questa va piano ma non si ferma mai…e la spugna
assorbe… assorbe sempre più, fino a che… finisce per forza per saturarsi e
allora avviene che quello che più pesa… non è la spugna secca ma è l’acqua di
cui essa è imbevuta. Ora io mi sono impregnato di questo filo d’acqua che viene
da quell’oceano. L’oceano è immenso, il filo è sottile e la goccia arriva
lentamente e la spugna è piccola piccola…Ma questa saturazione avviene… e io
sono saturo di quest’acqua e quest’acqua è la vita nuova che io sto vivendo
adesso e che mi spiega che se il mio corpo è stato parte mezzo morto… a zero e
se il mio cervello è vuoto, anche lui a zero, io sono vivo, vibrante, e penso e
scrivo per dire questo libro e sono pieno di vita, di entusiasmo, di passione!…
Ora a questo punto sorge una domanda grave…Osserviamo il fenomeno, esso ci dirà
molte cose…
Qui
avvengono dei movimenti ben calcolati…C’è un oceano da una parte, un filo
sottile…la cui grandezza deve essere calcolata… e che, trasporta un filo
d’acqua. Anche questo deve esser calcolato. Lo sapete perché deve esser
calcolato?.. Ma perché si tratta di immissioni di forze di una potenza
incredibile, è la potenza di Dio che qui si trasforma e passa da un essere ad
un altro! Ora…un miliardesimo di errore di calcolo o salva o ammazza, il che
rende necessario un’esattezza di calcolo esatto…Bisogna notare che è anche
necessaria un’esattezza cronometrica del fornimento di quest’acqua che scende
dal cielo. Ed è necessario che tutto sia proporzionato alla grandezza della
spugna, alla sua capacità di ricezione di quell’acqua… Non vedete quanti
calcoli bisogna fare perché il fenomeno si sviluppi regolarmente come di fatto
constatiamo che avviene? Ma allora che significa tutto questo? Chi è che pensa,
Che dirige? Che sa, che guida?.. Tutto questo chi è?.. È il Sistema, è la
Legge! Ma allora questa Legge… rappresenta un pensiero sbalorditivo e qui, in
questo momento, noi ci troviamo di fronte a questo pensiero… lo tocchiamo con
mano… non possiamo farne a meno di costatarne la presenza. Ora mi domando… ora
mi domando come non restare sbalorditi di fronte ad una tale constatazione di
fatto. Parlo di constatazione di fatto, non sto facendo teorie…questo è il
risultato di una analisi… di un fatto che io sto vivendo! che mi investe
tutto!…mi assorbe…mi riempie! mi trasforma!… mi dà una vita nuova mentre il mio
corpo e il mio cervello stanno dalla parte a zero!…Che mi dice dottore?… (1)
Affrontiamo
ora l’analisi dello stesso fatto da un altro punto di vista per approfondirne
la conoscenza…. Che cos’è la Legge, il Sistema? Essi non sono come una bella
statua, mirabile, che ti stupisce per la sua bellezza ma sta ferma, è immobile,
senza vita…Il Sistema, la Legge non sono una statua, sono vivi! sono
vibranti!…sono esuberanti di vita!….
Che
cosa significa questo? Che essi irradiano, irradiano intorno a sé tutte le loro
belle grandi qualità. Le irradiano naturalmente nel loro terreno positivo di
Sistema, e anche riescono a penetrare nel terreno opposto negativo dell’
Antisistema per mantenervi un certo ordine salvatore di quel caos
infernale…Quale potenza d’irradiazione ha questo Sistema!…. Esso si può
paragonare al sole che illumina e mantiene in vita tutti gli esseri che vivono
sulla terra…Se l’uomo fosse esposto direttamente ai raggi del sole…perché
trasportato al di sopra dell’atmosfera verrebbe distrutto, così l’individuo se
fosse esposto direttamente ai raggi di questa radiazione ultrapotente verrebbe
distrutto, ma anche qui ci sono le protezioni, gli addolcimenti…le forze
protettive che permettono che l’uomo assorba nella misura della sua capacità di
assorbimento e anche qui vediamo…il lavorio che la vince… l’esattezza del suo
lavoro. Anche questa radiazione la percepisco che mi pervade, mi penetra, mi
trasforma, e io l’assorbo ed è il mio cibo quotidiano, quello che alimenta
questo mio altro organismo, quello in cui ora vivo….
Ma
passiamo ad osservare ancora un altro aspetto, un’altra posizione del fenomeno
per meglio comprenderlo. Osserviamo come si comporta…di fronte al fenomeno del
dolore sia il Sistema sia l’Antisistema. È evidente che il Sistema essendo di
segno positivo sia tutto fatto di felicità…e che l’Antisistema essendo di segno
negativo sia tutto fatto dì dolore, questa è la tendenza fondamentale, la
posizione dell’essere nei due campi. L’essere che sta dalla parte del Sistema
tende ad essere sempre più felice e l’essere che sta dalla parte dell’ Antisistema
è di trasportare tutto in basso verso il dolore, mentre la tendenza prevalente
del Sistema è di trasportare tutto in alto verso la felicità. Osserviamo quello
che succede nell’ Antisistema……
Esso
lavora come una piovra… che cerca di avvolgere nei suoi fili sottili, con la
parvenza di un lavoro innocente, seducendo con l’offrire godimenti gratuiti…e
così… avvolgendo la vittima. Ma una volta presa l’ingenua… ecco che le spire si
stringono…e tendono sempre più ad avvolgerla a trascinarla in fondo… fino in
fondo alla morte. Guardiamo come funziona… questo fenomeno. L’uomo…anche
situato nell’ Antisistema è pieno, saturo, ardente, famelico di felicità. Come
mai, perché? ma perché lui sta in fondo al cammino dell’evoluzione ma insieme a
questo cammino c’è la felicità che è il termine di questo cammino. Dunque,
anche l’involuto dell’ Antisistema sente che la felicità è sua, lo sarà un
giorno lontanissimo ma questa felicità nessuno gliela potrà mai togliere perché
rappresenta la mèta del cammino della sua evoluzione. Ora, questo individuo è
famelico e va cercando di qua e di là…ma sta nelle tenebre, sta al lato
opposto, sta lontanissimo e non sa nemmeno cercare e va per tentativi, e prova
e riprova e si disillude… ma è pieno di voglie, ma queste voglie non sono
inutili perché intanto questa irrequietezza lo fa muovere… e mentre si muove
sperimenta e mentre sperimenta sbaglia, soffre e impara, e imparando cammina e
va avanti verso quella lontana felicità. Eccolo questo povero uomo!…che lotta,
insaziabile; se è ricco vuole diventare più ricco, se è più ricco vuole
diventare più ricco ancora, se è potente vuole diventare più potente e se è più
potente vuole diventare più potente ancora e corre e corre, corre,…e che cosa
trova se riesce ad afferrare qualcosa?… La sua condanna è questa corrida dietro
un miraggio che si allontana tanto più quanto lui avanza e corre…e corre.
Questo è il suo destino, ma è quello che ci vuole… è il mezzo per salire…e
intanto fatica e avanza….
Vedete
come funziona il meccanismo… Nell’ Antisistema è presente il Sistema che
stabilisce il suo ordine e la sua giustizia. Allora che cosa gli avviene quando
l’uomo dell’ Antisistema si mette a godere?… Vari passi: il primo passo è
quello dell’individuo che ha faticato, si è guadagnato il suo godimento. Allora
il Sistema gli concede un proporzionato godimento, proporzionato alla fatica
con cui costui se l’è guadagnato…Ma quell’uomo si fa astuto e dice: “Ma perché
non ripetere il gioco? Perché io devo faticare altrettanto? Pigliamoci… lo
stesso godimento faticando meno”. E questo lo fa la seconda volta. Poi ci
piglia gusto e lo fa la terza volta, ecc. e così avanti. Ma…osserviamo che cosa
succede. Per la presenza della giustizia del Sistema situata nell’ Antisistema,
questo gioco non và. Il primo godimento proporzionato alla fatica è completo.
Ma il secondo godimento, ripetuto, diminuisce come godimento e la terza volta
diminuisce ancora e la quarta volta diminuisce sempre più fino a che all’ultimo
non solo non è più un piacere ma diventa una sofferenza, un malanno, una
disgrazia e questo lo constatano tutti! Provate ad abusare di qualsiasi cosa, o
la sazietà, o la malattia o qualche cosa che lo fa fermare per forza perché una
possibilità di godimento continuoin terra non è possibile. Vedete qui quello che
dicevo prima: siamo nell’ Antisistema… e qui la tendenza è la distruzione del
godimento e la sostituzione del dolore a quel godimento. Lo vediamo da questo
esempio!…il contrario avviene nel Sistema, ma adesso guardiamo quello che
avviene nell’ Antisistema…È l’Antisistema con la sua negatività che non vuole
che nel suo piano, nel suo ambiente, si goda perché l’Antisistema è il regno
della negatività che vuoi dire della distruzione, del dolore, della morte, del
male e di tutti questi infiniti malanni… Ora è evidente che questa è la legge
di quel piano e nessuno ne può uscire. Di tutto ciò abbiamo un esempio della
droga… L’uomo crede di essersi fatto astuto gabbando la Legge e pensa: “Ah,
questa volta ho trovato il modo di Godere!”, e che cosa succede?..: prende la
prima dose, e va liscia. Prende una seconda dose ma per ottenere lo stesso
godimento è necessario un aumento di dose…Prende una terza dose e per ottenere
lo stesso godimento deve ancora aumentare. Ma di questo passo dove si arriva?..
E ora, questa droga non è affatto benefica, questa droga ammazza! Ora, aumenta,
aumenta ogni giorno, per ottenere quello stesso godimento della prima volta
bisogna ingoiare quantità enormi!, ma allora questo piacere dove finisce, dove
porta?…Ma questa è la via del cimitero, porta alla morte! Ecco dove vediamo
proprio…come funziona lo spirito distruttore e malefico dell’ Antisistema. E
guai a chi ci cade, viene avvolto dalle spire e non si ferma più, viene
travolto fino in fondo, e vediamo la fine di questi drogati… ora la conoscono
tutti.
Ora
vorrei chiudere questo argomento… con uno slogan che potrebbe essere usato… per
colpire le menti in senso buono e salvatore. Esso dice: chi scende per le vie
del vizio va verso la morte. Questo detto non è la conclusione di teorie, è la
conclusione di fatti che abbiamo osservato, di fenomeni che abbiamo analizzato.
Qui non si parla di fede, di sogni, si parla di realtà… concrete, dimostrate
con argomenti convincenti…ed io faccio appello a quelli che hanno ancora forza
di pensare rettamente e di non impazzire…perché si salvino!….Il mio scopo è
quello del Sistema!…. salvare!…aiutare!…
Mi
piange il cuore a vedere tanto disastro di gioventù che si perde, gioventù
ricca di mezzi, di intelligenza, a cui non manca nulla per avere una vita buona
e bella, creatrice, piena di successi e di soddisfazioni altissime come sono
quelle del Sistema. Per questo parlo tanto del Sistema, per far vedere quale
altro mondo esiste e dove si può trovare una vera felicità che non è quella
della droga che ammazza!…una felicità che dà la vita eterna, una felicità
sconfinata… che travolge solamente nel concepirla… per quanto è grande e bella!
Vorrei far sentire a questi giovani… vorrei far sentire a questi giovani… la
mia passione… per salvarli…per farli degli uomini veri e soprattutto
soddisfatti e felici! Abbiamo vicino i mezzi! li abbiamo sulle mani!…Io ve li spiego,
ve li offro, vi insegno la strada per comprenderli e per conquistarli!… Che
devo fare di più?… Aiutatemi a salvarli, faremo un’opera grande, immensa, di
bene… un’opera santa, l’opera del Sistema!…”
Pietro Ubaldi
1)Su
questo argomento vedi dello stesso Autore: “Dio e Universo”; “Il Sistema” e
“Caduta e Salvezza”.
2)A
questo punto il medico faceva cenno all’ammalato di non agitarsi.
Conheça a vida e a obra de Pietro Ubaldi